Abbiamo lavorato con intensità per costruire la giornata di ieri. Un’assemblea pubblica partecipata da più di cento persone, una serata di autofinanziamento dei lavori che è stata all’insegna della socialità e della convivialità.

A chi si domanda “chi ci paga?” oggi rispondiamo che il nostro “interesse” è nel vedere discutere assieme anziani pensionati del quartiere e giovani precari disoccupati sul “che fare?” delle nostre capacità e dei nostri saperi; nel vedere aiutarsi, cucinare e condividere una cena collettiva tra operaie della Piaggio e studenti medi ed universitari; nel piacere del gioco tra bambini – genitori e nonni dentro una polisportiva occupata. Una giornata collettiva all’insegna del progetto comune e del lavoro sociale, della volontarietà come “differenza” da conquistare rispetto alla mercificazione ed al ricatto del lavoro salariato, come “alterità” rispetto alla solitudine ed all’isolamento forzato dalla norma dell’austero vivere.

E le istituzioni? Coperte da scandali e logiche tecnico-burocratiche continuano a nascondersi da un’immoralità strutturale fatta da speculazione e privilegio: non è più il momento di aspettare né di attestarsi sulla denuncia; è il momento di costruire effettivamente le nuove istituzioni sociali, nuove regole di convivenza e di organizzazione all’insegna della partecipazione e della soddisfazione di bisogni collettivi. Sport, aggregazione, socialità. Servizi, welfare, qualità della vita. Gioco, cultura, educazione. Trasmissione di saperi e capacità, tra generazioni ed esperienze diverse.

Occupy Pisa, ancora una volta, cresce e si trasforma costruendo un “Noi” sempre più forte ed esteso. Alla Nuova Periferia Polivalente, una polisportiva autogestita, la nuova camera sociale del lavoro, i centri ricreativi e ludici per anziani e bambini, la voglia di mettersi in gioco ed in discussione, per cambiare davvero ed ottenere – fuori da politicismi e scorciatoie – la trasformazione dell’esistente.

OccupyPisa